| State qui >Storia >Storie civile >L'acqua potabile ad Arola |
|
L'escursionista che attraversa Arola, cioè prende in prestito la via per Varallo, prima di uscire dal paese, a destra, scorge il lavatoio comunale. Oggi è coperto di tegole, tre lati sono chiusi e vetriati affinché gli utenti siano al riparo dalle intemperie ma era diverso quando fu costruito. |
||||
| Se quest'escursionista stanco dalla sua lunga camminata e dal caldo dell'estate, si ferma per riposarsi, potrà apprezzare la quiete di questo luogo dove solo si fa sentire lo sciabordio | ![]() |
||||
| dell'acqua chiara e fresca che scende dalla montagna. Ma l'acqua corrente non è sempre stata presente ad Arola! Bisognerà aspettare fin dall'ottocento affinché gli Arolesi possano beneficiare dell'acqua potabile nel paese. Ecco la sua storia !! |
|||||
| Il "Lavatoio di Arola" |
| |
|
Per secoli, gli Arolesi non beneficiavano di un'acqua di qualità, il villaggio possedeva alcune sorgenti ma, per loro uso quotidiano, gli abitanti attingevano soprattutto l'acqua nel torrente "Fissé" situato all'uscita del paese,
in occasione dei temporali estivi quest'acqua diventava impropria alla consumazione.
|
|
Il Consiglio Comunale ... |
|
Perizia delle spese ... |
|
Alcuni dettagli sulla costituzione e le dimensioni del lavatoio... |
![]() Fotografia scatata nel 1960 |
|
Le vasche erano affiancate con un cammino lastricato d'una larghezza di 8 "Oncie" (4,958 X 8=39,66 cm) che permette alle lavandai di inginocchiarsi quando lavavano, perché a quest'epoca la lavanderia si effettuava a ginocchio. Ogni vasca aveva una porta chiusa con un lucchetto che si apriva quando si trattava di pulirli, era il lavoro del "Servente Comunale" (3) che doveva farlo almeno una volta alla settimana. L'acqua della fontana veniva dalla "Roggia", che conduce l'acqua al villaggio, tramite un canale in pietra di 4 Oncie (0,24m) munito d'una botola per modulare il prelievo dell'acqua secondo le necessità o le circostanze del paese. (1) - Oncia: unità di lunghezza che vale nel Piemonte 4.958 cm (2) - 1 braccio=12 oncie=59,5 cm (3) - La guardia campestre |
|
Clausole per l'appalto delle opere per la costruzione ... |
|
Capitoli
I - Non sarà ammesso all'appalto che persona dell'Arte, dovendo presentare idonea sigurtà solidale benevisa all'Amministrazione. (1) - Si tratta di un'asta con offerte decrescente |
|
Aste e aggiudicazione ... |
| Senza opposizione motivata né lamentela del comune per un qualsiasi ritardo nei lavori, sembra dunque che il lavatoio sia costruito entro i termini previsti ed inaugurato fine 1833. |
| Le 4 Fontane di Arola |
| |
|
... " In Arola, borgo di numerosa popolazione, mancava l'acqua potabile: si aveva già per troppo buona a tutti gli usi, anche per bere, l'acqua, che, derivata dal torrentello Fissè e condotta per una gora scoperta e fiancheggiante la strada comunale (1), si può dire lo scolo di tutte le sozzure, e, sempre sporca, diventa poi torbida in occasione dei temporali estivi. "... (1) - La via per Varallo |
|
... " Il 24 febbraio 1895, dall'altare, vi parlai del bisogno di provvedere l'acqua potabile, vi proposi di sopperire alle spese con oblazioni private e mi dichiarai disposto a studiare un progetto e a dirigere il lavoro che voi avreste fatto gratuitamente. (..) Tuttavia trovai subito l'acqua potabile, metà donata e metà venduta, e prima di novembre potei ragranellare L. 837. Benché questa somma non sia sufficiente, mi azzardai ad ordinare i tubi di piombo con accessori, che dovevano importare la spesa di circa L. 1450. (..) Si cominciarono i lavori negli ultimi giorni di ottobre 1895. (..) Con facoltà avuta da Mons. Vescovo, si lavorava anche nei giorni festivi. Nello spazio di due mesi si costruirono i due casotti serbatoi, si fece lo scavo lungo 1025 metri, e si posarono i tubi di piombo, di modo che, si potè già mangiare il manzo natalizio fatto cuocere con l'acqua potabile che zampillava nel borgo. Dopo il Natale si proseguì il lavoro, e nel gennaio 1896 si finirono tutte le opere più necessarie. (..) Le quattro fontane, in cui fu divisa l'acqua nel borgo, le ho poste dove ora si trovano, cioè una sul muro del lavatoio Pescarolo, la seconda sulla piazzetta del Centro, la terza sul Cantone, e la quarta presso la Chiesa parrocchiale. (..) Quando si ebbe l'acqua in paese, le oblazioni poco per volta crebbero di numero e di valore, di modo che si pagarono tutte le spese in L. 1719,70. e si ebbe ancora un avanzo di L. 65,20 (1), questo avanzo, depositato su libretto postale, potrà servire per le eventuali reparazioni."... (1) - Oltre alle oblazioni, i 340 abitanti che parteciparono alla costruzione delle fontane offriranno 1023 giorni di lavoro gratuite. |
![]() Fontana piazza del centro datata 1896 |
![]() Fontana via Cantone |
![]() Fontana piazza del paese |
![]() Fontana presso la Chiesa |
|
In seguito, di proprietà del sig. Alfonso Gamba, una rete idrica privata di distribuzione fu creata per l'alimentazione in acqua potabile delle abitazioni nel paese. Il comune avente una quantità di acqua esuberante per le fontane,
e la rete privata che non disponeva d'una quantità sufficiente per ingrandirsi, una convenzione fu firmata tra il Comune e il sig. Gamba affiché l'eccesso di acqua comunale sia versato nella rete privata in cambio di una percentuale sugli introiti dell'acquedotto privato. La rete attuale fu interamente rifatta negli anni 80 con la captazione di nuove sorgenti e la costruzione di un nuovo bacino. |
| Una storia d'acqua |
| |
|
Il 21 marzo 1840, il consiglio comunale di Arola ordina a Bartolomeo Rossetti di rimettere a posto il letto del fiume della "Pista, cioè il torrente "Fissé" e di ritirare il canale di derivazione dell'acqua in favore della sua fabbrica di chiodi (Brocchieria). |
| .... Per la presente mandiamo allo stesso Bartolomeo Rossetti di Francesco, di fare la minima estrazione d'acqua dal fiume della Pista, tanto per uso di Brocchieria che di rodiggio, e ritirare ogni canale e quant'altro trovasi nel letto di tale fiume.... |
|
Infatti l'amministrazione comunale accusa il detto Rossetti nel dicembre 1839: |
| .... Nonostante il rifiuto del suo progetto, senza la devuta autorisazione e senza alcun legittimo dirito, d'avere derivata, nello spazio tra il Canetto ed il prato posto pochi metri al diritto, l'acqua di questo torrente Fissè necessaria alla popolazione, per l'uso di una fucina per fabbricare piletti, nonche per far girare una ruote per molare i ferri da taglio. .... |
|
Il 14 marzo 1843, Bartolomeo Rossetti compare davanti la Regia Camera dei Conti di Torino: |
| .... Abbiamo ammesso il ricorrente Bartolomeo Rossetti al beneficio dell'indulto per ogni pena pecuniaria o correzionale salvo in ordine alla multa e al pagamento delle spese processuali e con che faccia atto di sottomissione davanti il Guidice del suo domicilio, di {..} all'avvenire da ogni contravenzione alle leggi, e di conformarsi inaltre al prescritto dell'Ordinanza dell' Officio d'Intendenza Generale in data 21 maggio 1840 in quanto riguarda la riduzione delle cose nel primiero stato, di quale atto di sottomissione, nonche delle presenti ne dovrà fare sede avanti il Tribunale di prefettura e l'Ufficio d'Intendenza generale di Novarra entro trenta giorni dalla data d'oggi. .... |
|
In seguito alla decisione di giustizia, Bartolomeo Rossetti si conformerà alla legge e
così potrà proseguire la sua attività; il suo nipote, Pietro Anselmo Rossetti venderà il laboratorio alla fine del Ottocento a Gaetano Masoni che costruirà l'edificio che conosciamo oggi. |
![]() |
Alzarsi presto per andare a prendere l'acqua alla fonte era un compito quotidiano e ingrato... e da ripetere più volte al giorno. L'acqua in casa dev'essere stata una delle cose che ha fatto più felici le donne di ogni luogo. |
Conception & Design: A.P | Copyright ©
- Arola-Villaggio - All right reserved