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| Chiesa San Bartolomeo - Un po' di storia |
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La Chiesa Parrocchiale San Bartolomeo di Arola è molto antica ed esisteva certamente fin dalla prima metà dell'Seicento, prima della separazione nel 1568 della Terra di Arola-Pianezza con la Chiesa Matrice di San Filiberto come ne dismostra il decreto del 2 settembre 1568 " Separazione delle Terre d'Arola-Pianezza della Chiesa Parocchiale di S. Philiberto " fatto dalla Sua Eminenza Syl. Gio. Antonio Serbelloni, Cardinale e Vescovo di Novarra, nipote del papa Pio IV e cugino di San Carlo Borromeo, che scrive, .... Ci sarà un solo parroco per le Chiese di San Bartolomeo di Arola - Pianezza e di San Pietro di Grassona (...) con obbligo di celebrare le messe alternativamente le domeniche e le altre feste in queste chiese, di seppellire i morti nei loro rispettivi cimiteri e solo per Arola-Pianezza eriggere il fonte battesimale nella loro chiesa di San Bartolomeo … |
| Questo testo c'informa su diversi punti: - la Chiesa San Bartolomeo esisteva nel 1568, dunque fu costruita nella prima metà del XVI secolo, forse prima 1500 con una forma ed una dimensione diverse, ma non abbiamo alcuno scritto sull'argomento, - prima 1568, i battesimi non avevano luogo ad Arola poiché non esisteva un fonte battesimale, sarà menzionato dal Vescovo di Novarra Carlo Bescape (1550 - 1615) in occasione della sua venuta ad Arola il 5 settembre 1593, - a questa data, i morti sono sepolti ad Arola nel cimitero che era contiguo alla chiesa, sarà spostato nel 1848 vicino alla Chiesa Sant'Antonio Abbate. |
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La chiesa Parrocchiale di Arola è costruita su un'altura, all'entrata del paese, sulla strada comunale che viene di Pella, la facciata girata verso l'occidente, la forma è oblunga con una sola navata,
l'insieme è coperto di ardesia grossolane (piode). |
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| Durante i secoli, la chiesa ha conosciuto d'importanti modifiche, particolarmente l'erezione del campanile nel 1622,
il Coro e la Sagrestia venivano aggiunti alla Parrochiale nel 1792 (1), e come ne dismostra la data incrostata nel frontone, nuovi ampliamenti e rifacimenti furono eseguiti a opera del Reverendo Don Giuseppe Moroni nel 1866. |
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| Accanto alla Parrochiale sorge il Campanile costruito a cura del popolo e terminato nel 1622 come indicalo la data incisa nella pietra, da ogni lato, delle lettere e dei segni distanziate da losanghe, sicuramente il segno degli operai che hanno costruito l'edificio o quello della loro corporazione. | ![]() |
| Ma altri simboli più misteriosi sono anche presenti sulla parete del campanile !!! La "Triplice cinta" è costituita generalmente da 3 quadrati concentrici raccordati da 4 segmenti perpendicolari, che si trova in altri luoghi, particolarmente ad Orta, Baveno e Locarno. |
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Secondo lo studio realizzato da Maria Uberti e Giulio Coluzzi "I Luoghi delle Triplici Cinte in Italia", l'origine di questa figura è molto antica, alcuni ci vedono la rappresentazione dei "Cinte" di difesa attorno delle città, spesso in numero di tre, e ripresa anche nella "Bibbia" dove si dice che la città Santà di "Jerusalem" le avesse, per altri, il Tempio di Salomone che aveva "Tre ordini di Pietre", finalmente, i più pragmatiche ci vedono un gioco, un semplice passatempo presente ancora oggi. | |||
Al di sopra, un altro segno ancora più misterioso attira l'attenzione, dei cerchi allineati attraversati da una linea diritta, nessuno conosce il significato!! |
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Alla fine, queste pietre incise sono dei giochi lasciati dagli operai all'epoca della costruzione, ma allora perché su una parete verticale e fuori dalla portata di mano?, portatrici di simbolismo dimenticato ma allora perché a questo posto? o forse sono solo pietre di recupero da un vecchio edificio? Il campanile possiede una guglia di pietra e delle finestrette trifore che gli dànno un'aria aggraziata ed una forma svelta. Anche ha un concerto di 5 campane in "mi naturale" fuse dalla ditta Achille Mazzola nel 1908 (3). |
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| L'urna che raccoglie le reliquie di San Teodoro è di ebano, ornata di lastre e fregi di argento. Qui è conservata anche una ampolla col sangue del martire. Il corpo e il sangue del Santo furono estratti dalle catacombe di "San Callisto" nel 1747 e giunsero ad Arola tramite alcuni autorevoli arolesi residente a Roma nel 1749 . Il battistero, fin del Seicento, è di pietra, il vaso come la colonna che lo sostiene, il tutto è sormontato di legno con una porta per l'accesso agli strumenti che servono alla cerimonia. Tre sepolture ricoperte d'una lastra di marmo bianco sono scavate nel pavimento della navata, 2 sono anonimi, la terza porta l'iscrizione : |
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Si tratta della tomba di Don Martino Bertarelli che fu prete ad Arola dal 1709 al 1767, è probabile che riposa nella chiesa per l'eccezionale longevità del suo ministero, 58 anni. |
| Quanto al teschio sotto il suo epitaffio, forse è per segnalare la presenza d'una sepoltura o indicare che Don Martino Bertarelli apparteneva alla " Pia Congregazione della Buona Morte " ? |
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| Questa Congregazione fu eretta a Roma nel 1648 da Vincent Caraffa, Generale della Compagnia di Gesù Cristo nostro Signor
ed aveva per sede locale la chiesa collegiata del santuario dei Santi Gaudenzio e Carlo in Varallo, loro emblema era un teschio. Sopra il portale, un superbo organo accessibili con una scala stretta che fu tutto restaurato nel 1867 dalla ditta "Fratelli Scolari" di Bolzano Novarese .La decorazione parietale è recente, costituita soprattutto da pitture in trompe l'oeil, alcuni antichi dipinti e 2 vetrate offerte dalle famiglie di Arola, infine 2 affreschi sovrastano il Coro. |
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(1) - Relazione dello stato della Parrochiale di San Bartolomeo il 10 dicembre 1792 da Don Antonio Ciceri Sacerdote ad Arola. (2) - Archivio storico diocesano di Novara - Visite Pastorali - Tomi 187,188,189. (3) - Nel 1792, il campanile possedeva solo 3 campane. |
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| L'enigma della tomba anonima è risoluta !! - Agosto 2017 |
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Le disposizioni testamentarie di Giulio Ceruetti saranno esaudite poiché nel "Liber Mortuorum" (1) di Arola si nota per l'anno 1727 :
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| Ora, possiamo dire con certezzza che la sepoltura anonima scavata nel suolo nella chiesa parrocchiale davanti la cappella di San Giuseppe è quella di Giulio Ceruetti !!!
(1) - Libro dei Morti | |||||
| L'antica Via Crusis |
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Quando, dalla piazza della chiesa San Bartolomeo, si vede il bel panorama sul lago, siamo sorpresi dalle strane croci lungo la parete della chiesa, l'una metallica piantata nel suolo, l'altra dipinta sul muro; sono le orme del vecchio cimitero che si trovava là, primo di essere trasferito fuori del paese nel 1809 (vedere la rubrica "cimitero") ma anche quelle della vecchia "Via Crusis". Non conosciamo la data della realizzazione di quest'affreschi ma una lettera di Don Martino Bertarelli (1) ci fornisce alcune precisazioni. Datato del 1750, questo documento chiede, al Vescovo ad Orta, l'autorizzazione di fare benedire questa "Via Crusis" da un "Padre Francescano", come era in uso allora, affinché delle indulgenze possano essere concesse a chi pregherà davanti alle stazioni. |
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... "Essendo da certi Devoti benefatori stata errata nel luogo di Arola "la Via Crusis", per maggiormente animar il Popolo alla Devozione e contemplazione della Passione del nostro Redentore; e per aquistare le indulgence concesse a chi fà la Via Crusis, si necessita debba esser benedetta da Padre di S. Francesco per esser questa dalle Bolle Pontifizie" ... |
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Giulio Varone, Vicario all'Isola San Giulio, accorderà l'autorizzazione per benedire la Via Crusis il 30 settembre 1750. Secondo la tradizione cristiana, la Via Crusis contava all'origne 14 stazioni rappresentate ciascuna con una croce dipinta sul perimetro della chiesa, sola la quinta stazione, "GESÙ AIUTATO DAL CIRENE" rimane ancora oggi, la sesta, "GESÙ ASCIUGATO DA VERONICA" è parzialmente danneggiata dai lavori di ampliamento della navata della chiesa (2), quanto ai altri, soli i tratti dei quadri appaiono sotto l'intonaco dei muri della chiesa. |
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(1) - Parroco di Arola dal 1709 al 1767 (2) - Nel 1866 |
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| Il pavimento della Chiesa Parrocchiale |
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Quando entriamo nella Chiesa Parocchiale dalla porta principale, la navata centrale si offre a noi in tutta la sua imponenza, le cappelle dedicate alla Madonna del Rosario, a San Giuseppe e a San Rocco a sinistra, quella di San Teodoro e il battistero a destra, ma anche questo ampio viale di pietra che conduce lo sguardo fino all'altare maggiore. Il pavimento di pietra grigia non è stato realizzato all'epoca della costruzione della Chiesa ma è posteriore, fu realizzata nel 1851. Inizialmente, il terreno doveva essere più sobrio poi nel Ottocento in "bitume" come è scritto nel avviso d'asta per la realizzazione del nuovo pavimento in cui possiamo leggere:
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... " L'assuntore non potrà tener occupata la chiesa oltre venticinque giorni da quello, che darà principio a demolire l'attuale vecchio suolo di " bitume " ... |
Su richiesta della "Fabbriceria", il geometra Giovanni Moroni stabilì, il 20 giugno 1851, un progetto, "Descrizione e Perizia
delle opere per la formazione del nuovo pavimento della Chiesa Parrochiale di Arola, che definisce la costituzione e le dimensioni del nuovo suolo della navata della chiesa parrocchiale
di una superficie di 125 m2 in "vivo di Beura" per un costo totale di Lire 866 di Milano
(Vedere il documento).
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Descrizione e Perizia delle opere |
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Pochi giorni prima della vendita, un aviso è promulgato nei comuni vicini (Orta, Pettenasco, Pella e Bolzano) trasmesso dai "Servienti Comunali" alla popolazione di ogni paese. Si tratta di un'asta decrescente
detta "alla candela" che si svolse domenica 6 luglio 1851, dopo la messa verso mezzogiorno, sotto il portico della chiesa al prezzo di apertura di Lire 866 di Milano.
(Vedere il documento).Dopo la deliberazione della "Fabbrica", i lavori furono attribuiti lo stesso giorno a favore di Lucchini Fedele domiciliato a Feriolo per la somma di Lire 830. (Vedere il documento).
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![]() Pavimento del coro datato 1870 |
| Qualche anno dopo, nel 1870, fu modificato anche il suolo del coro della chiesa, al centro una data "1870", una stella e arabeschi floreali realizzati con ciottoli di fiume bianchi, neri e rosa. |
| Benedizione della statua della Beata Vergine del Rosario |
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![]() Capella della Vergina del Rosario
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Nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo, sulla sinistra della navata centrale si trova la cappella dedicata alla Madonna del Rosario, sede della Confraternita del Santo Rosario, confraternita eretta ad Arola nel 1622. Vi si accede tramite una balaustra in marmo policromo. Sotto una cupola a volta d'ogiva, la statua della Vergine è posta in una nicchia vetrata, fiancheggiata da 2 colonne in stucco, una vetrata sopra e un altare nel mezzo. La statua in legno, alta 1.60m, opera della "Casa Rosa Zanazio", fu realizzata nel 1899 come ci indica la risposta del S. Sede di Roma alla richiesta per la sua benedizione fatta da Don Enrico Violino parroco di Arola (Vedere il documento).
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